(microsoft word - unit\340 dei cristiani e temi etici)
Unità dei cristiani e temi etici L'incontro panortodosso a Istanbul di Marco Bellizi
L'unità degli ortodossi. Ma anche una posizione comune sui temi della bioetica. El'attenzione confermata all'ambiente, tema da inserire sempre di più nella catechesi,nelle omelie e in generale nelle attività pastorali. Sono questi i punti nodali deldocumento finale dell'incontro panortodosso che si è tenuto a Istanbul, unadichiarazione firmata oltre che dal Patriarca ecumenico Bartolomeo i diCostantinopoli e dal Patriarca di Mosca Alessio ii, dai primati delle Chiese ortodossedi Alessandria, Atene, Antiochia, Gerusalemme, Cipro, Tirana, delle Terre ceche edella Slovacchia e dai rappresentanti delle Chiese serba, romena, bulgara, georgianae polacca. Nel documento si apprezza l'azione delle Chiese russa e georgiana nelcorso delle vicende belliche dello scorso agosto nelle quali sono stati coinvolti i duePaesi. I firmatari del documento si augurano che "i loro mutui sforzi contribuiscano asuperare le tragiche conseguenze delle operazioni militari e la rapida riconciliazionedei popoli". Aprendo l'incontro panortodosso, il Patriarca ecumenico Bartolomeo i aveva invecepuntato l'attenzione sull'unità dei cristiani, partendo dalla figura di san Paolo, forse"il primo teologo dell'unità". Non si può onorare san Paolo in modo adeguato, avevadetto Bartolomeo i, "se allo stesso tempo non si lavora per l'unità della Chiesa". Perl'apostolo delle genti, aveva detto ancora il Patriarca ecumenico diCostantinopoli, "l'unità della Chiesa non è meramente una questione interna allaChiesa stessa. Insiste tanto nel mantenere l'unità perché questa è inestricabilmentelegata all'unità di tutta l'umanità". La Chiesa ortodossa, perciò, in riferimento all'interpretazione autenticadell'insegnamento di san Paolo, "sia nei momenti di pace che di difficoltà dei suoiduemila anni di storia - si afferma nel documento finale - può e deve promuovere nelmondo contemporaneo l'insegnamento non solo riguardante la restaurazione inCristo dell'unità dell'intera razza umana, ma anche l'universalità del Suo lavoro diredenzione, attraverso il quale tutte le divisioni del mondo vengono superate e lacomune natura di tutti gli esseri umani è affermata". La fedele promozione del messaggio di redenzione - affermano ancora irappresentanti ortodossi - presuppone anche "il superamento dei conflitti interni dellaChiesa ortodossa attraverso l'abbandono degli estremismi nazionalistici, etnici eideologici del passato. Solo attraverso questa strada la parola dell'Ortodossia ha ilnecessario impatto sul mondo contemporaneo". L'evangelizzazione, quindi, del popolo di Dio ma anche di coloro i quali non credonoin Cristo, costituisce il dovere supremo della Chiesa: "Tale dovere non deve esserecompiuto in maniera aggressiva o attraverso varie forme di proselitismo, ma conamore, umiltà e rispetto per l'identità di ogni persona e la particolarità culturale diognuno. Tutte le Chiese ortodosse devono contribuire allo sforzo missionario". La Chiesa di Cristo - si ricorda sempre nel documento - oggi adempie il suoministero in un mondo in rapido sviluppo, divenuto interconnesso grazie aglistrumenti di comunicazione, alla tecnologia e allo sviluppo dei mezzi di trasporto. Allo stesso tempo, crescono anche forme di alienazione, divisioni e conflitti. Nessuncambiamento nelle strutture sociali o delle regole di comportamento basta a curarequesta condizione, dicono i rappresentanti ortodossi, dato che il peccato può essere
vinto solo attraverso la cooperazione fra Dio e il genere umano. Sotto quest'aspettola testimonianza contemporanea dell'Ortodossia per i sempre crescenti problemidell'umanità diventa imperativa non solo al fine di individuarne le cause ma anche alfine di confrontarsi direttamente con le tragiche conseguenze: "I vari contrastinazionalistici, etnici, ideologici e religiosi continuamente alimentano pericoloseconfusioni non solo riguardo alla indubbia unità ontologica della razza umana, maanche riguardo alla relazione dell'uomo con la sacra creazione". La sacralità dellapersona umana è intaccata a favore di parziali richieste individualistiche, checomportano usi e abusi arbitrari della Creazione: "Queste divisioni del mondo - silegge nel documento finale - introducono un'ingiusta diseguaglianza nellapartecipazione degli individui e anche dei popoli al bene della Creazione; essedeprivano miliardi di persone di beni fondamentali e conducono alla miseria dellapersona umana; possono causare migrazioni di massa, accendere discriminazioninazionalistiche, religiose e sociali e conflitti, minacciando la coesione sociale internatradizionale. Le conseguenze sono ancora più aberranti perché esse sonoinestricabilmente legate alla distruzione dell'ambiente naturale e dell'interoecosistema". Si affaccia qui la questione ambientale. Nell'incontro di Istanbul si è espressosostegno alle iniziative del patriarcato ecumenico, così come delle altre Chieseortodosse, per la protezione dell'ambiente naturale: "A questo proposito - dicono ifirmatari del documento finale - riaffermiamo l'indicazione del 1 settembre, primogiorno dell'anno ecclesiastico, come giorno di preghiera speciale per la protezionedel Creato e sosteniamo l'introduzione dell'argomento dell'ambiente naturale nellacatechesi, nell'omiletica e nell'attività pastorale in generale della nostra Chiesa". Nel corso dell'incontro panortodosso è stata anche affrontata la questione delrapporto fra religione e vita pubblica: è inaccettabile, è stato detto, interpretare ilprincipio secolare come radicale marginalizzazione della religione in ogni sfera dellavita pubblica. Per quanto riguarda le questioni etiche si è ricordato come la Chiesa ortodossa abbiaevitato di assumere una posizione su ogni questione scientifica. Dal punto di vistaortodosso la libertà di ricerca costituisce un dono di Dio all'umanità. Allo stessotempo, però, l'Ortodossia sottolinea i pericoli connessi in certe scoperte scientifiche,i limiti della conoscenza scientifica e l'esistenza di altra "conoscenza" che non èimmediatamente legata alla scopo della scienza. Per questo è stata presa la decisionedi procedere verso la costituzione di una Commissione interortodossa per studiare lequestioni della bioetica, sulle quali "il mondo aspetta anche di conoscere la posizionedell'Ortodossia". I primati e i rappresentanti delle Chiese ortodosse quindi concludono riaffermando"la ferma posizione e il fermo obbligo a salvaguardare l'unità della Chiesa ortodossae accolgono la proposta del patriarcato ecumenico di tenere consultazionipanortodosse entro il 2009 su questo tema". In quell'occasione è confermato l'invitoa tutte le Chiese autocefale. (L'Osservatore Romano - 17 ottobre 2008)
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