IL TRATTAMENTO DELL’OBESITA’ : i paradossi imperanti
Già nel II secolo d.C., il famoso medico greco Galeno di Pergamo dedicò un trattatoalla <<Dieta dimagrante>>. Già allora l'Autore raccomandava che lo scopo dovesse
essere non la vanità personale di carattere estetico, ma piuttosto il benessere fisico, che
Raccomandazione del tutto inascoltata fino ai giorni nostri, se è vero, come è vero, che
la quasi totalita' (circa l'80 %) dei tentativi di cura è ispirata proprio da motivazioni
estetiche ed è indirizzata verso le forme di obesità gluteo- femorali che oltre ad essere
le meno pericolose da un punto di vista metabolico, sono anche le meno rispondenti
alle terapie, avendo quel grasso, geneticamente determinato, connotazioni benefiche
per l'organismo, che non lo cede volentieri.
Sono invece quasi del tutto trascurate le obesità addominali, che maggiormente
influiscono sull'aspettativa di vita, essendo gravate dalle complicanze metaboliche già
esaminate, e che sono anche quelle più facilmente reversibili, rappresentando una
scorta energetica di rapida utilizzazione.
Questo paradosso fa sì che giovani donne si dannino l'anima per migliorare il profilo
dei lori fianchi, mentre donne più in là con gli anni e gli uomini di tutte le età
accarezzino con leggerezza il profilo dei loro addomi, del tutto inconsapevoli dei rischi
La stessa inconsapevolezza che ha reso possibile, come in nessun altro campo della
medicina (forse solo per la cura della calvizie), il diffondendersi di mistificazioni e di
frodi, anche da parte di medici (se così si possono ancora chiamare) che con proposte
miracolistiche e promesse di facili scorciatoie immettono le ignare vittime in spirali da
L'esempio più macroscopico è l'uso delle <<bombe dimagranti>>, cocktail di più
sostanze messe insieme senza il più elementare criterio scientifico e somministrate
senza tener conto della singolarità della persona, del suo stato fisiologico e patologico.
Sostanze che fanno sì dimagrire, ma a prezzo di gravi alterazioni metaboliche (sono
decine i casi di decessi riportate dalle cronache) e con l'assoluta certezza di riprendere
più chili di prima appena un simile trattamento venga sospeso.
Altro paradosso è quello di persone in sovrappeso che, non essendo in grado di
seguire un regime alimentare costante, fanno brevissime e drastiche cure dimagranti
(vedi soggiorni di due settimane nelle famose <<cliniche della salute>>), perdendoovviamente chili, che però vengono ripresi con gli interessi per l'effetto boomerang, non
appena quelle insostenibili diete sono sospese.
Queste persone sono destinate ad entrare nella weight cycling syndrome o sindrome
della fluttuazione del peso o, più volgarmente, sindrome dello yo-yo. Alcuni studi
hanno dimostrato che gli individui che subiscono numerose o ampie oscillazioni del
peso corporeo sono ad aumentato rischio di cardiopatia coronarica e mortalità rispetto
a quelli con peso stabile, associandosi ad un’aumentata incidenza di ipertensione e ad
una diminuzione del colesterolo-HDL nelle donne, fenomeno che non si osserva negli
Il paradosso consiste nel fatto che queste persone, volendo combattere un lieve sovrappeso, si ritrovano francamente obesi: quando si dimagrisce in fretta, infatti, si
perdono soprattutto acqua e muscoli e poco tessuto adiposo, quando si riacquista peso
In questo modo viene modificata la composizione dell'organismo in senso
peggiorativo, con sempre meno muscoli e sempre più grasso, soprattutto a livello
addominale, con un numero sempre maggiore di adipociti nella fase espansiva, che
non diminuisce durante il dimagramento. La cura dell'obesità non permette scorciatoie. L’obesità è una condizione cronica, e
cronicamente va trattata. Non è concepibile un trattamento di pochi mesi di dieta
E' indispensabile un programma a lunga scadenza che preveda la ristrutturazione delle
abitudini alimentari e una modificazione dello stile di vita. Non per nulla in grecodìaita significa stile di vita.
Quindi risultati a lungo termine possono derivare soltanto da una forte
automotivazione e dalla conoscenza dei meccanismi che fanno ingrassare e fanno
dimagrire e la scelta di dimagrire deve essere vissuta non come una privazione, ma
Poichè vi è uno squilibrio del bilancio energetico, o per eccesso di introduzione
calorica o per difetto del dispendio energetico (ma nella maggioranza dei casi le due
condizioni coesistono, pur con differente grado di responsabilità), la via obbligata è la
correzione di entrambe queste situazioni.
Nessun programma può prescindere dalla ristrutturazione di un regime alimentare,
che deve essere impostato non tanto su prescrizioni molto restrittive, quanto su una
modificazione delle abitudini alimentari, ristabilendo le proporzioni ottimali fra le
grandi categorie di nutrienti (carboidrati, lipidi e proteine).
Certo il bilancio energetico deve diventare negativo e l'organismo deve consumare se
stesso, ma se la dieta è eccessivamente ristretta è facile che se ne perda il controllo e
che venga abbandonata. La terapia dell’obesità non deve essere finalizzata araggiungere un teorico peso ideale, ma a ottenere un decremento di peso moderato(perdita del 10%), il cosiddetto peso ragionevole, che possa essere mantenuto a lungo.
Le diete troppo drastiche possono causare qualche complicanza :
a carico del sistema nervoso centrale (cefalea, difficoltà a concentrarsi); cardiovascolari (ipotensione posturale, aritmie, atrofia miocardica); gastrointestinali (nausea, stipsi, diarrea); genitourinarie (irregolarità mestruali, perdita della libido, calcolosi renale); generali (letargia, intolleranza al freddo, alitosi, secchezza cutanea, perdita di
capelli, attacchi gottosi acuti, anormalita' idro-elettriche, bilancio azotato
fino, in casi estremamente rari, alla morte improvvisa, probabilmente dovuta ad
La dieta giusta deve essere soft, graduale e leggera, che tenga conto dei gusti del
soggetto, che non generi depressione invece che benessere. Purtroppo molte volte la
famiglia, composta da grandi mangiatori, non aiuta.
La specie umana ha la capacità di adattarsi entro certi limiti alla variazione di
disponibilità energetica aumentando i consumi quando l’offerta è alta e diminuendoli
quando l’offerta è scarsa. Quando l’introito alimentare è scarso avviene un
adattamento metabolico con diminuzione del consumo.
Il principio generale è quello di limitare il consumo di alimenti ricchi di grassi,
soprattutto di quelli saturi, visto che nei Paesi occidentali il contenuto energetico
dell’alimentazione quotidiana è in gran parte rappresentato dal suo contenuto lipidico.
Il rischio di tale impostazione è un’insufficiente assunzione di calcio e di vitamine
liposolubili, per cui è sempre opportuno l’uso regolare di alimenti naturali a basso
contenuto lipidico, come latte e yogurt.
Pochè la trasformazione del glucosio in grasso dipende dalla risposta insulinica,
conviene suddividere la razione alimentare in più pasti, in modo che a parità di calorie
ingerite venga ridotto il picco glicemico postprandiale e quindi la risposta insulinica e,
di conseguenza, il potere ingrassante.
Ma la correzione dell'obesità in una società opulenta e sedentaria come la nostra non può essere incentrata solo su un ridotto apporto calorico.
Altrettanto necessario è accrescere il consumo energetico con programmi di attività fisica che tengano conto dell'età, delle condizioni cardiocircolatorie e delle condizioni
dell'apparato locomotore del singolo soggetto. (vedi pag. )
Un calo ponderale ragionevole è di circa 1 kg alla settimana.
Capita spesso che dopo alcune settimane incoraggianti si dimagrisca più lentamente.
Infatti nella prima fase si ha sempre una perdita di liquidi, accompagnata da perdita di
sodio, che spiega una maggior perdita di peso nelle prime settimane, che non può
essere mantenuta nei periodi successivi. Se questo fenomeno non è compreso, può
E' anche facile che nel periodo pre-mestruale ci sia un maggiore appetito in relazione
al ridursi di serotonina ipotalamica: l'assunzione compulsiva di carboidrati in questa
fase può essere spiegato con gli effetti esercitati da tali nutrienti sulla sintesi della
Può essere indispensabile utilizzare farmaci, purchè ci siano giuste indicazioni e tempi
Non esistono ancora farmaci che <<sciolgano>> il grasso. Ma esistono farmaci capaci
di modificare il comportamento alimentare agendo sui neurotrasmettitori cerebrali,
perchè favoriscono l'insorgenza di segnali di sazietà e inibiscono la pulsione verso uneccesso di cibi (sibutramina); o che che interferiscono con l'assorbimento intestinale deigrassi attraverso l’inibizione della lipasi intestinale (orlistat); o farmaci, come lametformina e i glitazoni, utilizzati nel trattamento dei pazienti diabetici di tipo 2, che si
dimostrano capaci, oltre che di migliorare la funzionalità dell’insulina, di diminuire la
sensazione di fame a livello ipotalamico. Sono di recentissima immissione in commercio in Italia farmaci (gli antagonisti deicannabinoidi) in grado di regolare l’appetito e stimolare la termogenesi, inducendo un
In passato (ma spesso ancora adesso) sono stati usati gli ormoni tiroidei, che inducono
prevalentemente la perdita di massa magra, cioè di muscolo, effetto dannoso che non
realizza l'obiettivo primario che è quello di far perdere massa adiposa, oltre alla
possibilità di scatenare una sintomatologia da tireotossicosi, con ripercussioni anche
gravi sul sistema cardio-circolatorio. Sono stati usati (e ancora adesso) i diuretici che
inducono perdita di acqua e sali minerali: la perdita di acqua non ha alcun senso
potendo essere rapidamente reintegrata; la perdita di sali, specie di potassio, puo'
Infine può essere utile un appoggio psico-comportamentale che faccia scomparire il
cibo dal centro dell'esistenza, rimuovendo i meccanismi inconsci che interpretano gli
alimenti come vettori di tranquillità e di gratificazione. Insomma non più il cibo come
8.4.1. L’ INDUSTRIA DEL DIMAGRAMENTO : alcuni esempi di diete non propriamente equilibrate.
I chili in eccesso si vorrebbero perderli tutti e subito e non pessa giorno senza che
vengano proposte , attraverso i maggiori mezzi di informazione, mirabolanti soluzioni
del problema. Sono promesse ingannevoli e chi le propone sa di proporre il falso.
Accenniamo ad alcuni esempi di diete, alcune decisamente fantasiosi, altre anche
la dieta ipnotica: agisce nell’inconscio ascoltando un CD, puntando a trovare
attraverso messaggi subliminali motivazioni naturali per un’alimentazione
la dieta del minestrone: da non proseguire per più di 15 giorni; la dieta del fantino: dieta urto da non proseguire per più di tre giorni; la dieta del gruppo sanguigno: ad ogni gruppo sanguigno la sua dieta in base al
momento della sua apparizione nell’evoluzione del genere umano;
la dieta dei colori: consumare almeno 5 porzioni al giorno di frutta o ortaggi,
la dieta dei limoni: consumo quasi esclusivo di limoni; la dieta del sesso: sfrutta l’attività sessuale per perdere peso; la dieta della vodka: basata sul fatto che contiene meno calorie del vino; la dieta della patata: se ne dovrebbe consumare almeno un chilo al giorno; la dieta dissociata : consiste nel prendere ogni giorno, tranne la domenica in cui
l’alimentazione è libera, un solo alimento a volontà, scelto tra latticini, legumi,
frutti, uova, carni, pesci, sperando che con l’aiuto della noia l’appetito
diminuisca, non considerando la privazione di nutrienti indispensabili);
la dieta Atkins: prevede una forte riduzione dei carboidrati, semplici e
complessi, e un aumento del consumo di proteine, specie di origine animale.
Vi è uno squilibrio dal punto di vista metabolico per l’eccesso di proteine e di
grassi ed è molto povero in fibre, per cui si consigliano supplementi di crusca.
dieta Zona: anche questa si basa sulla riduzione dei carboidrati in favore delle
sostanze proteiche. Le proteine vengono degradate aumentando l’acidosi
plasmatica che alla lunga provoca una demineralizzazione dell’osso per fornire
carbonato di calcio allo scopo di tamponare lo squilibrio;
dieta dell’Indice Glicemico: prende in considerazione la velocità con la quale i
carboidrati aumentano la glicemia e di conseguenza la secrezione d’insulina da
parte del pancreas, che concorre all’aumento di peso. Concetto condivisibile,
però c’è da dire che quello che conta davvero non è l’indice glicemico del
singolo alimento ma di tutta la dieta, e la dieta mediterranea ha un incice è
dieta ipocalorica bilanciata: una sorta di versione leggera della dieta mediterranea,
Per non parlare di spot promozionali di prodotti dietetici, di pomate e persino di
cerotti, in grado di far perdere l’adipe in precise parti del corpo, pur continuando a
mangiare quel che si vuole, senza muoversi.
Forse la magistratura dovrebbe occuparsi maggiormente delle pubblicità
menzognere, soprattutto quando è coinvolta la salute. Alcuni miti da sfatare
La pasta non va mai abbinata alla carne: al contrario, se nello stesso pasto vengono
abbinati i principali gruppi nutritivi (carboidrati, grassi, proteine) il
il pesce è ricco di fosforo e fa bene alla memoria: non è il fosforo ad aiutare la
memoria, ma le vitamine B2 e B12, che si trovano in spinaci, broccoli, uova,
la frutta fresca non va mangiata a fine pasto: la frutta a fine pasto può provocare
gonfiore solo se associata a un pranzo abbondante o a problemi di coliti;
la carne rossa combatte l’anemia: tutte le carni, anche quelle bianche, combattono
l’anemia perché contengono ferro: la differenza di colore tra i vari tipi di carne
dipende semplicemente dalla percentuale di mioglobina, una proteina che serve
lo zucchero di canna ha meno calorie di quello bianco: la differenza è minima (362
kcal ogni 100 g lo zucchero di canna, 392 quello bianco). Però lo zucchero di
canna contiene più vitamine e minerali, che vengono persi nel processo di
i cibi integrali sono più leggeri: basta leggere l’etichetta per accorgersi che questa
per dimagrire bisogna abolire i grassi: i grassi aiutano il nostro corpo ad assorbire
le vitamine liposolubili. Ogni giorno andrebbero assunti almeno 2 o 3 cucchiai
8.4.2. IL TRATTAMENTO CHIRURGICO DELL’OBESITA’
Recentemente nelle linee guida sull’obesità sono state introdotte le metologie
chirurgiche che agiscono in modo diverso sull’apparato digerente, come trattamento
efficace nei soggetti obesi di classe III in cui tutte le altre misure, come diete, esercizio
fisico, variazioni delle misure comportamentali e trattamento farmacologico, si siano
Negli Stati Uniti dove la chirurgia dell’obesità è molto più diffusa che in Italia, una
selezione di 136 studi che includevano 22.094 pazienti, in maggioranza donne, con
un’età media di 39 anni e un IMC di 46,9, ha dimostrato che la perdita di peso è stata
del 61,2%, con una mortalità del tutto trascurabile.
I più comuni interventi chirurgici sono:
stimolazione gastrica impiantabile (IGS), che consiste nella trasmissione di
segnali elettrici di lieve intensità alla parete dello stomaco. Il sistema IGS è
costituito da uno stimolatore impiantabile, da un programmatore, da unrilevatore e un software, qualcosa di molto simile ad un pacemaker cardiaco;
bendaggio gastrico regolabile, che consiste nell’applicazione di una protesi di
silicone attorno alla parte craniale dello stomaco, che assume una forma a
clessidra: tale nastro che può essere gonfiato o sgonfiato a seconda delle
palloncino intragastrico Bioenterics, checonsiste in un palloncino morbido ed
espansibile riempito con una soluzione fisiologica, che determina un senso di
gastroplastica: intervento che riduce la capacità gastrica eseguendo una
tubulizzazione della piccola curvatura gastrica, dal cardias all’antro, cherallenta il transito alimentare, preservando la funzione pilorica e il feed-back
by-pass digiuno ileale: metodica che oggi ha significato puramente storico in
quanto abbandonato per le gravi complicazioni che ne derivavano;
diversione bilio-pancreatica: intervento parzialmente demolitivo e irreversibile
consistente, in pratica, nel creare due intestini paralleli, in uno dei quali passa il
cibo, mentre nell’altro i succhi gastrici e la bile, due tratti che si ricongiungono
by-pass gastrico: consiste nella creazione di una piccola tasca gastrica separata
dalla restante porzione di stomaco; questo intervento rappresenta una buona
possibilità terapeutica perché poco invasivo, con buoni risultati a breve e medio
termine, con ridotto numero di complicanze;
resezione gastrica: ripartizione dello stomaco in due tasche: una prossimale di
piccole dimensioni e una distale più ampia, comunicanti attraverso un piccolo
stoma. Intervento analogo al più recente bendaggio gastrico regolabile.
Permangono alcuni problemi aperti, quali: l’efficacia in classi di popolazione differenti
dalle donne giovani; gli effetti collaterali nel tempo (deficit di vitamine, diarrea,
reinterventi); l’affidabilità delle procedure nelle persone anziane.
Le tecniche chirurgiche summenzionate potrebbero essere sostituite un dispositivo,
simile a un pacemaker, attualmente in fase di sperimentazione. Tale apparecchio,
denominato VBloc, viene impiantato con chirurgia laparoscopica sul nervo vago in
prossimità della bocca dello stomaco. Tale nervo svolge un ruolo cruciale nella
digestione: invia allo stomaco l’ordine di dilatarsi, di contrarsi, di spingere il cibo
nel’intestino; regola la secrezione degli acidi gastrici e degli enzimi digestivi; è
coinvolto nella trasmissione degli stimoli della fame e della sazietà. Le scariche
elettriche ad alta frequenza blocca temporaneamente la sua funzione, producendo un
precoce senso di sazietà e un minore assorbimento dei nutrienti.
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Docteur Nathalie REBECK Docteur François-Xavier KIPPER Scintigraphie Cardiaque L'examen de scintigraphie myocardique Le but de cet examen est de réaliser une image du muscle cardiaque. On étudie lavascularisation du cœur (flux sanguins), à l'effort et au repos. A quoi ça sert ? Cet examen est employé pour dépister ou surveiller une obstruction partielle ou complète des art