Progetto di ricerca Lo studio delle piccole vie aeree nell'asma e nella BPCO
L’interessamento del e piccole vie aeree nel ’asma è ben noto, ed è dimostrato da vari studi
Tale coinvolgimento del e vie aeree più periferiche sembra differentemente presente nei pazienti
asmatici, ed è ritenuto uno dei possibili fattori che contribuiscono al mancato control o del ’asma.
Infatti alcuni studi hanno mostrato che indici di interessamento del e piccole vie aeree sono
maggiormente alterati in soggetti con asma di difficile control o.
Per altro verso, esistono dubbi sul a capacità dei corticosteroidi inalatori di raggiungere le vie
periferiche, in relazione anche al e caratteristiche granulometriche del e particel e erogate con i
diversi inalatori e solo pochi studi hanno dimostrato la loro capacità di migliorare indici di
interessamento del e vie aeree periferiche.
Alcuni studi hanno invece dimostrato, sia su model i sperimentali animali che sul ’uomo, che il
montelukast è efficace nel modulare l’infiammazione del e vie aeree periferiche e che questo
effetto correla con il miglioramento dei sintomi. Inoltre, le più recenti formulazioni di
beclometasone/formoterolo extrafine hanno dimostrato la capacità di raggiungere, meglio del e
formulazioni tradizionali, le vie aeree periferiche, e quindi potrebbero essere di potenziale utilità nel
migliorare gli indici del e piccole vie aeree.
Valutare la frequenza e l’entità del ’interessamento del e piccole vie aeree in un
campione di soggetti asmatici in trattamento con terapia di combinazione inalatoria,
alcuni in buon control o ed altri con asma parzialmente control ata.
Nei soggetti alterati indici di interessamento del e piccole vie aeree, valutare l’effetto
del ’aggiunta di montelukast per un mese.
Negli stessi pazienti valutare l’efficacia sugli indicatori di interessamento del e
piccole vie aeree, dopo sostituzione del a precedente terapia di combinazione
(fluticasone/salmeterolo o budesonide/formoterolo) con la combinazione
beclometasone/formoterolo extra fine per un mese al e dosi massime consigliate.
Saranno studiati 30 soggetti con asma bronchiale, di età compresa tra 30 e 60 anni, in trattamento
con una combinazione CSI/LABA a dosi medie o elevate, con FEV1>70%.
Dopo interruzione del trattamento da 24 ore, i pazienti effettueranno nel a stessa giornata i
Spirometria completa, con misurazione dei volumi statici con le tecniche dei lavaggi
multipli di azoto e quel a pletismografia, e con il calcolo dei flussi espiratori a medi
Misurazione del volume di chiusura e del a pendenza del a fase III nel test del
Misurazione del ’ossido nitrico frazionato (componente alveolare e bronchiale);
Test al a metacolina, con determinazione del a riduzione del a CFV nel corso del
Misurazione del ’espettorato indotto raccolto in varie frazioni (componente
Determinazione del e differenze alveolo-arteriose ed arterio-alveolari di O2 e CO2;
Scintigrafia da ventilazione, con il calcolo degli indici di distribuzione periferica e di
penetrazione nel e piccole vie aeree.
Ogni paziente sarà valutato sul a base del control o di malattia, valutato con diversi metodi:
Diario del PEF e dei sintomi per due settimane;
Valutazione complessiva del medico sul a base del a storia clinica degli ultimi mesi.
I pazienti che risulteranno non control ati e/o con almeno due test di interessamento del e piccole
vie aeree alterati, verranno trattati con l’aggiunta di montelukast per u nmese, ripetendo
successivamente tutte le misure suddette.
Sono stati studiati 15 pazienti con asma. Si tratta di soggetti con eà media attorno ai 50 anni, con
asma di lunga durata, e con FEV1 medio nel a norma.
Relativamente agli indici di interessamento del e piccole vie aeree, questi risultavano alterati
(rispetto ai valori di normalità) in: 100% dei soggetti (per il volume di chiusura), 80% (per la
differenza alveolo-arteriosa di O2), 78% (per la percentuale di eosinofili nel ’espettorato), nel 53%
(per la concentrazione di ossido nitrico nel ’aria esalata) e nel 27% (per la differenza arterio-
Confrontando i soggetti in base al control o del ’asma (6 soggetti control ati e 9 non control ati) le
uniche differenze sono risultate a carico del volume alveolare e del a variabilità del PEF, mentre
non si sono osservate al momento differenze per altri parametri funzionali o biologici.
Le correlazioni tra i vari indici espressivi del ’interessamento del e piccole vie aeree ha mostrato
varie correlazioni significative, tra cui di particolare interesse quel e tra il volume di chiusura (CV) o
la capacità di chiusura (CV/VC) e gli indici di disomogeneità del a distribuzione del a ventilazione
In 13 dei 15 pazienti le misure sono state ripetute dopo un mese di trattamento con montelukast,
10 mg al giorno. Dopo il trattamento si è osservato una modesta variazione non significativa nei
vari indici funzionali, in particolare del volume di chiusura, del FEV1, del a concentrazione
bronchiale di NO e del a differenza alveolo-arteriosa di O2.
La variazione è più evidente, anche se ancora non significativa (probabilmente per il basso
numero di soggetti) nei pazienti che al a valutazione basale avevano alterati almeno due degli
indici indicativi di interessamento del e piccole vie aeree.
Questi risultati preliminari permettono di confermare che, in asmatici sotto trattamento regolare con
la combinazione CSI/LABA per via inalatoria, molti indici di interessamento del e piccole vie aeree
Ciò è in linea con altre osservazioni, anche se non numerose, che legano aspetti di mancato
control o del ’asma al ’interessamento del e vie aeree periferiche del polmone, le quali quindi
potrebbero essere responsabili del a persistenza di sintomi e/o riacutizzazioni in asmatici, pur con
funzione polmonare espressa dal FEV1, nel a norma.
Nonostante la ancora scarsa numerosità del campione esaminato, si osservano interessanti
correlazioni tra indici ben conosciuti (come il volume di chiusura) e indici più nuovi (come quel i
derivati dal a scintigrafia polmonare da ventilazione), tutti potenzialmente espressivi di
interessamento del e vie aeree periferiche.
Queste osservazioni confermano quindi che la terapia inalatoria non può essere in grado di
raggiungere le vie aeree periferiche, e che il mancato control o del a patologia a questo livello può
essere responsabile di mancato control o del a malattia.
Le variazioni osservate dopo l’aggiunta di montelukast non sono state rilevanti e non raggiungono
al momento la significatività statistica, nonostante alcuni trend positivi.
Ciò può essere dovuto al piccolo numero di soggetti esaminati attualmente, anche considerando
che la percentuale di “responders” agli antileucotrieni non è elevata. La continuazione del o studio
su un più ampio campione di soggetti potrebbe dare risultati migliori.
Lo studio si propone di continuare nel ’arruolamento di altri soggetti, con l’obiettivo di raggiungere
almeno i 30 soggetti valutabili prima e dopo trattamento con montelukast.
Lo studio richiederà quindi un periodo di almeno un anno per essere completato e per permettere
Inoltre, si prevede nei prossimi pazienti di valutare l’efficacia di sostituire al a terapia inalatoria di
combinazione effettuata dai pazienti che risultano non control ati e con alterazioni degli indicatori di
interessamento del e vie aeree periferiche, la combinazione beclometasone/formeterolo extrafine
(al a dose massima consigliata), ripetendo dopo un mese le stesse misure.
Potranno essere utilizzati, con un model o in cross-over, gli stessi pazienti che saranno arruolati
per la misurazione base ed eventualmente per lo studio dopo montelukast (dopo avvio adeguato
The SEN reforms: what schools need to know and what they need to do SEN and Part 3 of the Children and Families Bill1 The Children and Families Bill is expected to receive Royal Assent by early February 2014 and the Department for Education will be publishing a revised SEN Code of Practice by April 2014. Changes to the operation of the SEN framework will be implemented from September 20