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PREGNANA MILANESE
"ENCICLOPEDIA DEI COMUNI D'ITALIA: LA LOMBARDIA" Se non fosse per alcune vecchie corti e, al confine con Rho, per il fiume Olona, ben pochi riuscirebbero a immaginare dietro l'odierno volto di Pregnana Milanese "il bosco, il giardino la vigna vecchia, campo della vigna, la novella, la vigna Brava, il Vignolo, la berta, il Peregallo, la vigna branda, la Boniva, il Campello Codevenzia, prati de Manzaghi, Campo dellAvaro" elencati in una pittoresca descrizione di tre secoli fa. Descrizione che non trova riscontro alcuno in un contesto in cui alcuni i due terzi delle abitazioni sono stati costruiti a partire dagli anni Sessanta e in cui l'unico "piccolo opificio per la trattura della seta a fuoco diretto" presente a fine Ottocento è stato sostituito da grandiose fabbriche e da depositi dell'Agip. Basta scorrere i dati del censimento del 1981 per rendersi conto della realtà sociale attuale: su 2500 addetti alla produzione, solo uno su cento è ancora dedito all'agricoltura. Il resto è essenzialmente industria, con forte presenza operaia (la metà dell'intera popolazione attiva, terziario e, con un peso notevole, lavoro autonomo. La manodopera non assorbita dall'offerta di lavoro locale è richiamata soprattutto verso Milano, distante solo 17 chilometri. I collegamenti co la metropoli, del resto, sono sempre stati facili e rapidi. Già nel 1858 Pregnana fu interessata dalla costruzione di uno dei primi tronchi ferroviari, quello che collega Milano a Gallarate (la prima linea realizzata in Italia fu la Napoli-Portici, nal 1839, mentre la seconda fu lombarda: la Milano-Monza, dell'anno dopo). Il paese si trova oggi ad essere come chiuso non solo tra due linee ferroviaria, la Milano-Gallarate e la Milano-Torino, ma anche tra due autostrade, la Milano-Torino e la Milano Laghi. Il grande salto di qualità dell'occupazione, avvenuto naturalmente a iniziare dal secondo dopoguerra, è stato accompagnato da un consistente incremento demografico, pur se meno rapido. La popolazione, che nel 1951 ammontava a 2000 abitanti, è cresciuta al ritmo di un migliaio di unità ogni decennio: 3000 nel '61, 4000 nel '71, fino agli oltre 5400 del 1981. Ma già all'inizio del secolo Pregnana, che proprio nell'anno 1900 otteneva la specificazione "Milanese" a scanso di equivoci con altri comuni omonimi, si stava ingrossando man mano che le industrie venivano ad assumere importanza. Fino all'Ottocento la comunità era costituita da circa 600 persone (si ha notizia che nel 1590 gli abitanti fossero esattamente 288, distribuiti in 38 famiglie), tutte dedite alla coltivazione dei campi che grazie all'Olona e soprattutto, a partire dal 1881, ad un ramo secondario del canale Villoresi, producevano in abbondanza cereali e ottima uva. I molti gelsi servivano anche ad alimentare una diffusa forma di "lavoro straordinario" a conduzione familiare: l'allevamento dei bachi da seta. la costruzione di piccoli canali derivati dall'Olona e la loro estrema importanza per irrigare i terreni sono testimoniate da numerosi atti notarili del Sei e del Settecento. Un documento, ad esempio, datato 20 settembre 1679, concerne la "facoltà del Sen. Arconati accordata a Giorgio Salvaterra per costruire dei canali che partono dal fiume Olona"; un altro del luglio 1740 riguarda invece la "concessione di Giovanni Salvaterra al conte Antonio Simonetta, a titolo di precario irrevocabile di un passaggio di acque del fiume Olona dal suo cavo nel territorio di Pregnana". Con il Villoresi il paese diverrà anche, nel suo piccolo, un "centro balneare" nei mesi estivi. La proprietà dei terreni era concentrata in poche mani; nel Cinquecento risultava così suddivisa: Barbò conte Barnaba 1319 pertiche, D'Adda marchese Ercole 925, Orombelli Don Mauro 381, Serbelloni Gio. Battista, cardinale Fabrizio 933, Visconti Alfonso 33. Il cognome Barbò lo si ritrova frequentemente nella cronaca locale; nel 1756 un esponente di questo casato rinuncerà a proseguire l'attività della sua fornace in Pregnana per mancanza di terra adatta. I D'Adda, famiglia facoltosa e, di conseguenza, dal secolo XVI pure d'alta nobiltà, possedettero qui un "palazzo sontuoso, riccamente ornato con stucchi, pitture e bassorilievi". Prima di loro, ebbe beni nella località anche Guido della Torre. Nel XII sec Pregnana fu coinvolto nelle lotte tra Milano e Federico Barbarossa, le cui truppe saccheggiarono tutta la zona. Delle gravi e ripetute sciagure che abbatterono implacabilmente sull'infelice popolazione (le carestie degli anni 1242 e 1246, il colera del 1529 e 1540, la peste) rimane una testimonianza nel Lazzaretto, oggi trasformato in cappella, dove venivano ricoverati gli appestati. Si trova in una vecchia cascina alla periferia dell'abitato; nel 1871, in occasione di un passaggio di proprietà, furono notate sui muri numerose croci segnate col carbone, che probabilmente indicavano il numero dei morti nelle epidemie del 1576 e, soprattutto, del 1630. Altre costruzioni del Seicento, rimaneggiate nel secolo successivo, sono la Corte degli Avvocati e la Corte Peverelli; D'Adda mentre la Corte Parabiago (un'ex villa patrizia di campagna con triportico trabeato e un pregevole giardino) risale al secolo XVIII. Il Palazzo D'Adda, Gattinoni, attualmente in pessime condizioni, pare sia stato iniziato nel Cinquecento. Ma l'edificio più antico di cui si sia a conoscenza è la chiesa di S.Pietro (l'attuale parrocchiale, realizzata nel 1945, è intitolata ai SS. Pietro e Paolo, così come la precedente, settecentesca attualmente sconsacrata), ricordata da Goffredo da Bussero e già appartenente alla Pieve di Nerviano. Nel secolo XIV il duca Gian Galeazzo visconti ordinò un censimento, da cui risulta che essa godeva di un benificio. Non si hanno testimonianze anteriori a queste riguardanti Pregnana, la cui denominazione (attestata anche nella forma Pregniana) deriva probabilmente da un nome romano di persona: "Proenius" o Perennius". “STORIA E VICENDE DI PREGNANA ATTRAVERSO I SECOLI”
Le origini Nulla sappiamo di ciò che è avvenuto nel paese di Pregnana al tempo dell'impero Romano e della calata dei barbari; si può comunque pensare che Unni, Visigoti, Goti, Lombardi, abbiano lasciato su queste terre i segni del loro passaggio. Pregnananon è stata nemmeno estranea agli eventi del medioevo, e ha senz’altro subito le vicende cui è stato sottoposto tutto il territorio lombardo in quell’epoca. Scarse sono anche le notizie su Pregnana nel periodo del basso Medio Evo; si può dire che la storia taccia nei suoi riguardi, assorbita com’è dagli avvenimenti di assai maggior entità quali le guerre che hanno travagliato la Lombardia; Milano, Pavia, Monza ed altre città, poco discoste da noi, fanno echeggiare in quel periodo il loro nome in ogni angolo della regione ed in ogni pagina della cronaca del tempo. Il paese di Pregnana risulta che nel XII° secolo è messo a ruba dalle armate di Federico Barbarossa (Massimo Fabi, “La Lombardia descritta”, Università Cattolica:II-D-53). La denominazione di questo comune, secondo D.Olivieri (“Dizionario di toponomastica lombarda”:Cons. B-VIII-76), deriverebbe da Proenius o Perennius, nomi romani di persona. Il 20 settembre 1900 il Consiglio Comunale ottiene dal Governo che al nome di Pregnana, venisse aggiunta la denominazione “Milanese” per distinguerlo da altri Comuni omonimi esistenti. Il LIBER NOTIZIAE SANCTORUM MEDIOLANI, che è di poco posteriore alle opere di Goffredo da Bussero del XII° secolo, ci fa sapere che a Pregnana (in pieve di Nerviano) vi è la Chiesa “Sancti Petri”, dedicata agli Apostoli Pietro e Paolo. La Chiesa è elencata in un Censimento del XIV° secolo, ordinato dal Duca Gian Galeazzo Visconti e che risulta dai cataloghi del 1405 e 1564 (Avv. Paolo Buzzi:”Storia dei Comuni della provincia di Milano”). La Chiesa
La vecchia Chiesa L’origine della nostra Chiesa, più volte rifatta nel corso dei secoli e più volte ampliata, risale ai tempi di S.Ambrogio. Attorno alla Chiesa è situato il Cimitero (ora piazza della Chiesa) e resta, come segno di tale esistenza, una Colonna alla cui sommità vi è posta una Croce in ferro battuto. Nel corso della sua storia la Chiesa è stata più volte restaurata e gli archivi storici riportano le tracce di restauro: il Cardinale Borromeo durante una visita pastorale nel 1570 (il 28 aprile) ordina il restauro della Chiesa nel 1770 viene messo sul campanile un orologio. nel 1889 è ampliata e ristrutturata e i lavori terminano nel 1899. La nuova Chiesa Negli anni 1935-37 l’allora Parroco don Achille Gonfalonieri pensa di costruire una nuova Chiesa e si impegna per ottenere il Nulla Osta per i lavori, ma muore nel 1938 lasciando in favore della nuova chiesa un lascito di L.3.000. Don Giuseppe Fumagalli, nuovo Parroco, arriva nel 1938 e, rendendosi conto della misera condizione della Chiesa, si prodiga per realizzarne una più grande. Il progetto dell’Ing. Gioielli piace alla popolazione e, dopo aver ottenuti tutti i necessari permessi, il 23 luglio 1939 viene chiamato, a dare la prima picconata della costruzione della nuova Chiesa il più anziano del paese il Sig. Zenaboni Carlo, detto Manuel, ultranovantenne; viene immortalato con fotografie. Le fondamenta vengono fatte dagli uomini del paese sotto la guida del capomastro Boniforti Pietro che dirige la costruzione della Chiesa fino alla fine. Il pittore della nuova Chiesa si chiama Natale Penati. Lavora per circa due anni affiancato da collaboratori e da esperti decoratori e insieme a Don Giuseppe Fumagalli studia i soggetti da dipingere sulle pareti. Il Penati esegue i dipinti lasciando tutti attoniti per le sue splendide esecuzioni. Chi entra nella chiesa rimane subito impressionato dalla grandiosità del tempio religioso e dai colori dei suoi dipinti, alcuni dei quali visibili in questo sito. La chiesa è consacrata dal Cardinale Schuster il 30 giugno 1945. La vecchia Chiesa viene trasformata in salone per cinema, mentre la vecchia sagrestia viene adibita a casa per il Coadiutore. Di fronte alla nuova Chiesa si trova l’Asilo Infantile che è stato edificato il 18 maggio 1922 per volere del Sig.Gattinoni Giuliano, in onore del figlio scomparso in tenera età: Achille. Opere e sviluppo
Pregnana è racchiusa tra due ferrovie: la Milano-Torino e la Milano-Gallarate. La costruzione di quest’ultima è decretata dal governo austriaco nel 1858 ed il primo tronco, fino a Rho, compiuto il 18 ottobre dello stesso anno. Segue immediatamente il tronco di Rho-Gallarate nel 1860, il prolungamento di Sesto Calende nel 1965, di Arona nel 1968. Dato l’intralcio di queste ferrovie si deve procedere alla costruzione del Cavalcavia, terminato nel 1962, quasi contemporaneamente iniziano i lavori per la costruzione di un ramo del Canale Villoresi. Negli anni 1888-1889 l’Amministrazione Comunale provvede all’illuminazione stradale del paese con installazione di lampade ad olio, trasformate in elettriche nel 1907. L' installazione in tutto il paese ha luogo il 2 giugno 1922 con lampade a 32 candele a filamenti metallici. L’illuminazione elettrica viene poi estesa nel 1930 alla Cascina Comune, nel 1957 alla Cascina Orombella, nel 1959 all’Isola Rosa. Nel 1964 si sostituiscono le lampade a 32 candele con lampade al neon. Il primo collegamento telefonico pubblico con Milano si ha il 2 febbraio 1911 e il 17 novembre 1919 il collegamento telefonico con Pogliano e Vanzago. La popolazione di Pregnana erige sulla piazza della Chiesa un monumento in onore ai caduti della guerra 1915-1918; nel 1940 viene trasferito nella piazza del nuovo Municipio. Nel 1925 sorge uno stabilimento di tessitura “Piatti” dove trovarono lavoro molti pregnanesi. Nuove strade vengono costruite nel 1937 e i lavori di asfaltatura iniziano nel 1955. Nel 1957 apre la filiale della Banca Credito Legnanese, prima succursale del paese; viene costruito l’acquedotto comunale e viene aperta la Farmacia e l’Ufficio Postale. Le cascine
Appartenevano al Comune di Pregnana le Cascine: Del Duomo [foto], La Fabriziana soprannominata Cascina Rossa [foto], l’Isola Maddalena, l’Isola Rosa, l’Isola dei fiori così chiamata perché ovunque c’erano giardini con aiuole fiorite e piante sempreverdi, il Molino Conti, il Molino Cecchetti, la Cascina Orombella [foto] detta Cassinetta, la Cascina Svizzera perché occupata da un Signore svizzero, la Serbelloni-Salvetti [foto] , la cascina Arrigoni e la Oliva, la cascina Comune [foto] qui troviamo una torretta campanaria con relativa campana e un bassorilievo di antichissima data, la cascina Cislaghi e la cascina Madonnina [foto]. Alcune di queste cascine sono state demolite perché comperate con il terreno circostante per costruirvi stabilimenti, il Molino Conti e Cecchetti dipendono ora dalla Parrocchia di Vanzago TRADIZIONI IN PAROLE

Source: http://www.comune.pregnana.mi.it/DATA/hot/42/Uffici%20Cultura%20e%20Biblioteca/storia%20di%20pregnana%20milanese.pdf

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